BIENNALE ARTE 2019 | Collezioni di Memorie. Heidi Lau e i frammmenti di una identità culturale |
di Livia Sartori di Borgoricco | |
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Riconfigurando frammenti di memorie personali e collettive, Lau crea delle collezioni di artefatti simbolici e rovine zoomorfe in cui mitologia taoista, superstizioni popolari e la storia coloniale di Macao forniscono il materiale di partenza per la sua esplorazione della condizione umana presente: l’assenza di una dimora trascendentale, il dislocamento, la nostalgia.
Tutti questi temi si ritrovano con forza nell’esposizione veneziana, in cui Lau prova a restituire al pubblico un’immagine della sua terra che vuole essere il più lontano possibile da quella di “Las Vegas cinese”, quanto piuttosto quella di un luogo dall’intricata identità culturale, in cui l’ex colonia portoghese si rivela come un’apparizione, secondo lo stile tradizionale cinese dei racconti del soprannaturale (zhiguai).
A partire dal 2000, Macao, con la fine dell’era del monopolio dei casinò e l’apertura del settore del gioco d’azzardo, ha subito in modo deciso l’influsso del capitale mondiale: in risposta a questa apertura sregolata, Lau crea un monumento per compiangere la perdita della memoria collettiva e del senso di appartenenza a un luogo, con 10 nuove installazioni ceramiche ispirate a 4 diversi temi: Apparition I: Primitive Memories, Apparition II: The Ancestral House, The Contemporary Moment: Learning from Casino e Reflective Nostalgia: The Old Recreation Garden.
Arsenale, Campo della Tana - Venezia |