Un oceano di luce e colore. Paesaggi astratti e uomini comuni tramutati in specchio dell’anima |
di Nicola Ghedin | |
Osservando i dipinti di Kalinin si intuiscono influenze picassiane, le sue opere giocano su colori accesi e vivaci, tra esse risaltano quelle che trattano il tema dell’amore. Egli ha inoltre ritratto le città di Venezia, Firenze, Roma e Mosca, mettendone in risalto le caratteristiche peculiari, quali le pittoresche maschere veneziane, l’imponente Duomo fiorentino, il Vaticano e la spettacolare cattedrale moscovita dedicata a San Basilio. Le due sale successive sono dedicate a Sandjev, i cui quadri presentano elementi stilistici assai differenti. In alcuni paesaggi egli ricerca la profondità per mezzo della matita, di tonalità tenui e della luce fioca, mentre riserva l’utilizzo dei colori caldi ed in particolare di un intenso rosso fiamma per creare paesaggi astratti.
Il polacco Jan Janczak, invece, pone al centro dei suoi dipinti figure
umane dalla silhouette slanciata, circondate da una cornice surreale in
cui si intravedono altri personaggi, come se sulla tela convivesse una
molteplicità di storie. Il penultimo artista della mostra è lo svizzero
Joseph Beuret. Egli privilegia la figura femminile come protagonista
indiscussa della sua arte, delineandone i tratti con linee marcate,
quasi a volerne accentuare la malinconia. L’esposizione si conclude con
Paula Beyeler. Dalle sue opere emerge una straordinaria capacità
creativa ed evocativa, unita ad una grande sensibilità pittorica. |