Open-minded music. A Mestre un enciclopedico Marc Ribot |
di Laura Spadari | |
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Negli anni Ottanta è stato protagonista della scena musicale blues e soul di New York, con un curriculum in cui spiccano collaborazioni con grandissimi nomi della scena internazionale, basti citare Wilson Pickett, Elvis Costello e Tom Waits, tra i tanti.
Dal 2008 con i Ceramic Dog (Shahzad Ismaily al basso e Ches Smith alla batteria) Ribot lascia briglia sciolta alla propria indole più sperimentale, attingendo dal bagaglio culturale e musicale di una vita.
Difficile catalogare la loro musica in un genere definito: si descrivono come un collettivo libero, punk, sperimentale, psichedelico, post-elettronico. Un sound senza dubbio d’impatto, eclettico e originale che colpisce per il ritmo diretto.
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