Dichiarazioni d’indipendenza. Al LUX moti d’orgoglio non codificati |
di Susanna Zattarin | |
La sesta edizione di «Ostinati!», l’ormai nota rassegna di musiche contemporanee promossa dal Centro d’Arte degli Studenti dell’Università di Padova e la cui titolazione allude all’insistenza della proposta di artisti legati alla ricerca e indipendenti da generi catalogati, si chiude per quest’anno ad aprile con due accattivanti concerti.
Il 12 si presenta il batterista Zeno De Rossi con il gruppo a formazione variabile Shtik, composto per l’occasione da Alfonso Santimone a piano e tastiere, Enrico Terragnoli a chitarra e banjo, Francesco Bigoni al sax tenore e clarinetto, Joe Rehmer al contrabbasso e basso elettrico e la cantante Silvia Donati. De Rossi, cotitolare di palcoscenici con Vinicio Capossela e Mike Patton, passa con disinvoltura dall’avanguardia al klezmer, dal pop al rock, dal jazz classico al lounge. Il 18 la rassegna si chiude con il batterista Ches Smith & These Arches, il quintetto composto da Tim Berne (sax alto), Tony Malaby (sax tenore), Andrea Parkins (fisarmonica) e Mary Halvorson (chitarra). Ches Smith rappresenta la nuova generazione di musicisti americani di ricerca, aperti a scoprire nuove possibilità espressive in diversi ambiti e generi della sperimentazione.
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