Un viaggio a Nord-Ovest di Londra (51°58'58.62”N 0°35'48.19”W), percorrendo con lo sguardo e con le suggestioni l'idea di un certo paesaggio, distante dalla caotica capitale, una campagna verde e collinare, con il bestiame pacioso che bruca la tenera erba. Potrebbe sembrare la location di Downton Abbey... Nessuna finzione scenica, invece, quel paesaggio è reale e altrettanto lo sono gli adorabili piccoli villaggi, dove, forse, la Brexit assume un volto 'accettabile'.
Il Continente visto da qui sembra lontanissimo con le numerose bizzarrie degli inglesi, che pare studino a tavolino il modo per essere sempre e comunque portatori di eccentrica non conformità alle altrui regole condivise. A questo territorio incantato si è aggiunta la possibilità di incontrare e intervistare l'importante esponente di una Famiglia di altissimo lignaggio, potendo osservare da vicino un mondo assai esclusivo e spesso inaccessibile.
Grazie soltanto ai buoni uffici di una spectacular amica giornalista, Lynda Berry, in ottimi rapporti di consuetudine amicale con il Duca di Bedford e la sua famiglia, si è potuta concretizzare la visita a Woburn Abbey, residenza di Andrew, Quindicesimo Duca di Bedford, e della sua Famiglia. Per giungere a destinazione è necessario percorrere una strada immersa in un bosco di rododendri altissimi che la fiancheggiano fino a quando all'orizzonte si staglia, dopo una distesa di verdissimi prati e laghetti, un edificio imponente e armonioso al tempo stesso.
Il verde dei prati è inframmezzato da gruppi di cervi con i loro
possenti palchi di corna; appartengono a nove differenti specie
introdotte nel 1802 da Herbrand, Undicesimo Duca di Bedford, che
profuse un particolare impegno anche per la sistemazione dei giardini e
la costruzione di immense serre. Tra le nove specie di artiodattili
presenti vi è anche il raro Milu, di origine cinese, salvato
dall'estinzione dal padre dell'attuale Duca, che venne per questo
ufficialmente ringraziato dal governo di Pechino. La data di fondazione
del primo edificio risale al 1145, quando si creò un iniziale nucleo
abitativo per un gruppo di monaci cistercensi. Nel 1538 l'Abate Robert
Hobbes venne accusato di tradimento dal Re Enrico VIII e il monastero
venne confiscato. La leggenda narra che l'Abate morì impiccato appeso a
una quercia all'entrata della proprietà, e che questa quercia sia una di
quelle secolari ancora presenti all'ingresso di Woburn. Il capostipite di cui si ha testimonianza certa è Stephen Russell of Dorset, che nel 1394 era rappresentante della Contea in Parlamento.
Le fortune di famiglia ebbero inizio però con John, primo Conte di
Bedford intorno al 1550. Per diventare la Dimora di famiglia bisogna
però attendere il 1619, quando Woburn Abbey venne lasciata in eredità a
Francis, Lord Russell, che divenne il Quarto Conte di Bedford. Fu
aggiunta al corpo centrale dell'edificio un'ala nella parte Nord, che
include la fantastica “Grotta”. Questa ala rappresenta nella
conformazione attuale dell'edificio l'ingresso principale. Furono
eseguiti all'epoca del Quarto Conte di Bedford importanti lavori di
bonifica, che favorirono un considerevole aumento delle superfici
coltivate di decine di migliaia di acri.
Nel 1747 il Quarto Duca commissionò ad Henry Flitcroft la ricostruzione
dell'ala occidentale, inclusa la numerosa serie di Stanze Ufficiali,
convertendo così Woburn Abbey nella armoniosa dimora palladiana che
ancora oggi si presenta al nostro sguardo. Il Quinto Duca nel 1786
scelse Henry Holland per ulteriori lavori di miglioria; ancor oggi si
possono ammirare la Stanza cinese, la Galleria delle Sculture e,
nell'ala sud, la Dining Room e la Biblioteca. Non mancano poi, dato il
lignaggio della famiglia, le stanze dedicate alla Regina Vittoria
(Bedroom e Dressing Room), in visita a Woburn con il Principe Albert nel
1841, la quale scrisse nel suo diario: «... nella stanza e nel mio
vestiaire ci sono alcuni quadri bellissimi...». Una delle ragioni più
stimolanti, infatti, per una visita a Woburn Abbey è la sua
straordinaria collezione d'arte, che comprende tra gli altri ben 24
quadri di Canaletto, oltre a capolavori di artisti del calibro di
Rubens, Van Dyck, Velàzquez e molti altri ancora, incluso uno dei
ritratti più iconici della pittura di tutti i tempi, The Armada
Portrait, il ritratto di Elizabeth I effigiata come imperatrice del
mondo e comandante dei mari. Il dipinto, ad olio su tavola, attribuito a
George Gower e probabilmente datato 1588, commemora la grande battaglia
navale di quello stesso anno, quando la flotta inglese sconfisse per
mare il tentativo d'invasione dell'Armada spagnola inviata a rovesciare
Elisabetta. Le Tre Grazie di Canova del Victoria and Albert Museum
provengono da Woburn, a significare la ricchezza e la vastità di tale
collezione. Andrew, il Quindicesimo Duca di Bedford è un signore ancora
giovane, molto alla mano, cordiale e consapevole della responsabilità
che grava sulle sue spalle nel dover amministrare e mantenere un immenso
patrimonio artistico, architettonico e culturale. Essere accolti alla
porta della sua 'casa' da un vero Duca è stata un'esperienza inusuale, e
la grande cordialità creatasi da subito ha favorito una condivisione
del tempo assai piacevole. L'aiuto fornito in Gran Bretagna ai
proprietari di dimore storiche si fonda su differenti basi, anche
culturali, rispetto al nostro modello. Il rispetto per la conservazione e
la valorizzazione del patrimonio artistico si è sensibilizzato in
maniera precisa e puntuale sin dall'inizio dello scorso secolo con la
ricostituzione per via legislativa del National Trust, agevolando
l'individuazione di una molteplicità di interessi aventi carattere
collettivo e diffuso legati alla protezione del patrimonio culturale.
Affidati alle cure del conservatore artistico di Woburn Abbey abbiamo
potuto girare attraverso passaggi non consentiti durante le visite
“pubbliche” e lo smisurato valore delle collezioni artistiche e
dell'edificio non hanno influito sul mantenimento di un livello
amichevole nella conversazione con il Duca. La 'presenza' di Venezia è
stato il leit motiv della conversazione. Lo spunto della visita a
Woburn, infatti, nasceva dalla visita della collezione di ventiquattro
dipinti di Canaletto, riuniti a formare la più grande collezione privata
di opere del vedutista veneziano, seconda solo a quella della Regina
Elisabetta II. Le vedute di Venezia furono commissionate a Canaletto dal
Quarto Duca di Bedford, Lord John Russell, in visita nella città nel
1731, tappa d'obbligo del suo Grand Tour. Era di moda ordinare una serie
di vedute dei luoghi visitati durante il Grand Tour come souvenir del
viaggio. Si pensa che Lord John abbia incontrato Joseph Smith, l'agente
di Canaletto, e che il ciclo di 24 dipinti - tutti aventi le stesse
dimensioni, tranne due - siano stati successivamente commissionati,
giungendo alcuni anni dopo in Inghilterra. Nell'archivio di Woburn sono
conservati tre conti di Joseph Smith datati 1733, 1735 e 1736, per un
totale di poco più di £188 (circa £16.000 oggi). Le vedute furono appese
a Bedford House a Londra, fino a quando la casa fu demolita nel 1800.
Francis, Quinto Duca di Bedford, trasferì allora i dipinti a Woburn e
fece chiudere le finestre rivolte a Ovest nella Sala da pranzo per
consentire a tutti i dipinti del Canaletto di essere conservati in
un'unica stanza, chiamata “Salotto Veneziano”. Quando, nel 1955, Woburn
Abbey fu aperta al pubblico, il Tredicesimo Duca fece riaprire le
finestre rivolte a Ovest per riappropriarsi del panorama. Di conseguenza
alcuni dipinti di Canaletto dovettero essere spostati: 21 dei 24
dipinti sono esposti oggi nella Sala da Pranzo, tra cui uno dei più
famosi dipinti del Canaletto, Veduta dell'entrata dell'Arsenale di
Venezia del 1732, mentre Regata sul Canal Grande, di grandi dimensioni, è
stata spostata nella Blue Drawing Room e due piccole vedute sono state
poste sopra le porte della Sala Colazione. Venezia è, dunque, un
catalizzatore e fa una qualche impressione sentire con parole non di
circostanza, pronunciate dal Duke Andrew, nato e vivente immerso nel
bello più bello, che niente al mondo è prezioso come la Serenissima.
Abbiamo lasciato Woburn con la consapevolezza che l'intera collezione
d'arte è in ottime mani grazie alla sensibilità del Quindicesimo Duca di
Bedford Andrew.
Woburn Abbey, un luogo ricco di storia, che
arriva dal passato e oggi presenta le dinamiche di un'azienda. Come fare
per mantenere vivo questo patrimonio inestimabile e l'interesse verso
di esso?
Si tratta di un'eredità importante e impegnativa,
innanzitutto in termini di responsabilità nei confronti della stessa,
che ha spinto tutti i miei antenati, e ora me e la mia famiglia, a
operare per la sua conservazione e valorizzazione. Woburn Abbey è stata
aperta al pubblico nel 1955 per condividere con la collettività un bene
così prezioso e per contribuire al tempo stesso al suo mantenimento.
Questo fatto, direi epocale, ha comportato dei cambiamenti necessari, ma
in fin dei conti propri del DNA di Woburn, che nei secoli ha
continuamente saputo evolversi e migliorarsi. Negli anni passati, per
esempio, precisamente nel 1970 è stato creato dal Tredicesimo Duca il
Woburn Safari Park, che con l'Abbazia attraevano più di un milione di
visitatori. I tempi ora sono cambiati, così come gli interessi del
pubblico e i nostri. Noi, infatti, abbiamo volutamente diversificato le
attività su Woburn per mantenere vivo l'interesse verso questa
destinazione e per attrarre un pubblico di visitatori sempre maggiore e
di target diversi, con un'offerta adeguata alle possibilità di Woburn e
alle differenti sensibilità verso queste realtà storiche. L'idea è di
offrire diverse esperienze al visitatore: storica, artistica,
naturalistica ed esotica, sportiva e, soprattutto, di soggiorno nella
tenuta. Abbiamo infatti pensato di aprire una struttura ricettiva, un
albergo e un ristorante di livello, e un campo da golf, immerso nella
parte più spettacolare della nostra campagna e con tre tra i migliori
percorsi a livello agonistico di tutta la Gran Bretagna. In sintesi,
abbiamo cercato di integrare al meglio le differenti peculiarità di
Woburn, costruendo un luogo versatile e completo. Da uno studio
effettuato in UK sul turismo e il tempo libero sono emersi dei dati
molto interessanti, in particolare che l'attività ricreativa più diffusa
nel Paese è lo shopping. Un altro elemento significativo è dato dal
fatto che in UK la maggior parte dei musei sono gratuiti, specialmente a
Londra, una gran bella cosa in un certo senso, perché rende fruibile a
tutti il patrimonio storico, artistico e culturale. Tuttavia io credo
che un biglietto d'ingresso, anche con una cifra simbolica pari a una o
due sterline, sia un invito per il visitatore a rispettare maggiormente i
luoghi. Questi due elementi sono particolarmente significativi per la
nostra attività, nel senso che influiscono non positivamente sul nostro
lavoro di mantenimento di Woburn Abbey. Per questo motivo abbiamo messo
in opera diverse possibilità per attrarre e affascinare le persone e
legarle ulteriormente a questo magnifico luogo.
Woburn Abbey è
inserita in un paesaggio ancora in gran parte incontaminato. Come si fa a
difendere questa grandissima tenuta da 'appetiti' speculativi?
Questa
terra ha certamente un grande valore anche da un punto di vista
economico. È in quest'area che nel 1967 venne fondata Milton Keynes, una
città pianificata o città giardino, nata unendo attraverso una rete di
direttrici stradali piccoli villaggi immersi nella campagna. Una new
town dal punto di vista della progettazione urbanistica. Le autorità
avrebbero voluto assegnare la tutela e il controllo di tutta la zona
verde comprensiva della tenuta di Woburn alla gestione pubblica, ma alla
fine accettarono l'idea della creazione di un campo da golf e di lì a
poco ne autorizzarono la realizzazione. In 43 anni ben 54 tornei di golf
professionistici si sono svolti qui. Questo per dire e rilevare che se
per qualcuno Woburn Abbey rappresenta in forma pressoché esclusiva la
dimora stessa e la ricca collezione d'arte in essa racchiusa, per altri
viene invece identificata con il Safari Park, per altri ancora è il
luogo che attraversano guidando ogni giorno e dove possono vedere ben
nove specie differenti di cervi liberi di pascolare tra il verde dei
prati, per altri ancora è soprattutto il campo da golf. Sarà forse
complicato in termini di brand assecondare al meglio queste diverse
vocazioni, ma ciò che conta e ci interessa è cercare di fare tutto
quello che facciamo meglio della concorrenza!
Alla luce di tutto ciò, Woburn Abbey può quindi essere definita oggi una destinazione prettamente turistica?
Woburn
Abbey va considerata una destinazione per cui valga la pena programmare
una visita ad hoc. Siamo a un'ora di viaggio da Londra, Oxford,
Cambridge, Birmingham: non è un luogo di villeggiatura vero e proprio, è
una destinazione raggiungibile e visitabile anche in giornata da queste
città. Chatsworth House, oppure Holkham, potrebbero essere definiti
luoghi di vacanza. Il nostro obiettivo, invece, si concentra
nell'intercettare prioritariamente i visitatori giornalieri. A proposito
di destinazioni, sapete che tra le prime mete turistiche di tutto il
Regno Unito si trova il Bicester Village Outlet? Questo dato potrebbe
sbilanciare ogni previsione, tuttavia noi abbiamo sviluppato un'idea
diversa di divertimento: puntiamo per esempio ai concerti, abbiamo già
tenuto quelli di Tina Turner e Elton John, un successo! Potremmo
espandere il campo da golf in futuro. Possiamo fare molto altro ancora
date le potenzialità del luogo nella sua complessità, ed è importante
considerare lo sviluppo di tutte queste attività come un investimento
multigenerazionale, che guarda al domani e al futuro.
Ma entriamo ora fisicamente in Woburn Abbey. Ci racconti la magnifica Collezione d'arte.
Qui
l'arte trova la sua casa ideale; abbiamo a cuore le nostre
importantissime collezioni e siamo impegnati a conservarle nelle
migliori condizioni. Non abbiamo preclusioni nel concedere in prestito
alcune opere, anzi, ci fa piacere dare la possibilità anche a chi non è
mai venuto a Woburn di poter ammirare parti delle nostre collezioni,
anche se questo non è sempre possibile. Vi sono opere nelle nostre
collezioni che non hanno il permesso di lasciare la Gran Bretagna tanto è
alto il loro valore storico-artistico. Un esempio su tutti tra i tanti
nostri capolavori inesportabili è il ritratto di Elisabetta I,
conosciuto come The Armada Portrait, un dipinto su legno dal valore
inestimabile. Woburn è un luogo perfetto per godere di tanta arte e le
collezioni sono sempre in divenire, con lo sguardo rivolto anche al
contemporaneo. Di recente abbiamo acquistato delle sculture e si sa
com'è con l'arte contemporanea, è difficile fare previsioni di valore.
Magari l'autore sarà il prossimo Francis Bacon, magari no. Tutto sommato
è anche divertente lasciarsi sfidare dall'arte! Vi è poi la collezione
nella collezione, i 24 Canaletto. In origine erano collocati a Bedford
House, la nostra casa di Londra, e solo più tardi sono stati portati
qui, in quella che fino agli anni Trenta era una sala di ricevimento. Ci
sono poi opere che arrivano da fuori, in occasione delle mostre.
Riceviamo, infatti, molte richieste per ospitare esposizioni temporanee e
penso che ne faremo sempre di più, al momento ne allestiamo non più di
una all'anno, anche se ovviamente dipenderà dalla qualità delle
proposte. Voglio continuare a essere molto selettivo: Woburn non può e
non potrà mai divenire un semplice spazio espositivo. Dalla nostra
abbiamo anche un'ottima accessibilità. Molte antiche dimore sono
difficilmente visitabili per ragioni di sicurezza; qui invece riceviamo
porcellane, argenteria, mobili, sculture, dipinti da tutta la Nazione,
veri tesori nascosti, e li rendiamo disponibili al pubblico.
Nei secoli di vita di Woburn Abbey chissà quante leggende, quanti fantasmi hanno attraversato i suoi magnifici corridoi…
Questa
casa è stata il mio parco giochi da bambino, e che parco giochi! Con
tutto questo spazio a disposizione potevo nascondermi per ore e ore dai
miei genitori e da mio fratello, il quale invece preferiva correre sui
pattini attraversando i lunghi corridoi. Io di fantasmi non ne ho mai
visti e non mi sono mai dedicato alla loro ricerca, tuttavia capita in
una dimora storica che i rumori connaturati alla costruzione producano
effetti che potrebbero sembrare sinistri in chi è disposto a crederci…
Vi è però un episodio occorso nella nostra infanzia di cui conservo un
ricordo nitido. Mio fratello, avrà avuto circa sei anni, un giorno si
rivolse a nostra madre e le chiese: «Chi è quella persona che è entrata
poco fa?». «Non lo so, rispose lei, che aspetto aveva?». «Aveva un velo,
un lungo velo che arrivava fino a terra». Venni a sapere in seguito che
un tempo una delle abadesse era stata murata viva in epoche assai
lontane; quando gli operai cominciarono a lavorare sulle fondazioni,
l'abadessa fu liberata e da allora può nuovamente girare indisturbata
per la sua Abbazia! Si racconta anche che nel 1971 il Tredicesimo Duca
di Bedford abbia dovuto spostare la stanza del televisore a causa di un
fantasma troppo rumoroso che evidentemente non gradiva il nuovo mezzo di
comunicazione... chissà?
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