Compagno di viaggio. Brunori Sas, tra dolore e felicità |
di Lara Cavalli | |
La mia testa produceva immagini di onde che avrei voluto cavalcare, una tendina da aprire in mezzo ad un campo per svegliarmi con i fiori, un bosco da attraversare sudando, salendo, salendo, oltre i miei stupidi limiti.
Eppure me ne stavo immobile, terrorizzata, annoiata, senza fare niente
altro che immaginare. Dario Brunori è uno dei
cantautori più interessanti di questo momento musicale. Il suo timbro mi
ricorda De Gregori (non me ne voglia, Principe...) ma le sue
liriche, una serie di parole infilate a regola d’arte una dietro
l’altra, un po’ violente per via della loro cruda onestà, in tempi di
“comunisti con il Rolex che si abbronzano con l’iPhone” suonano nelle
orecchie come una nostalgica rivoluzione intelligente.
Il cantautore calabrese torna, in teatro questa volta, con uno
spettacolo unico fatto di musica e riflessioni, che si rifà allo stile
della stand up comedy. I brani cantati si alterneranno ad intermezzi
parlati, descrivendo il mondo contemporaneo con profondità e leggerezza,
malinconia ed irriverenza in cui l’unica certezza è…l’incertezza. A Padova si presenta sul palco del Gran Teatro Geox il 28 marzo. Ne varrà la pena rincasare un po’ più tardi, fidatevi. |